هذه المرّةُ
عليّ أن أخدع َ موتي ،
ومن زيت عظامي أشعلُ فتيلاً،
ومن بكاءِ أصابعي
أرسم جدولاً،
أستحمُّ فيه كسمكةٍ لا يعرفها صيادٌ ،
فالموتُ لا يغرقُ الأسماك .
عليَّ أن أدربَ الكلبَ النائمَ،
فلا ينبحُ
حينما يرى الموتَ عارياً وجميلاً،
كفتاةٍ ناهدٍ ،
تحملُ في صدرها حبتين من عنبٍ ،
وتنسدلُ على ظهرها أغصانُ شجرتي ،
وتحت هضبتها
(حيث يتدحرجُ الماءُ كقنفذٍ)
أشكِّلُ حديقةً ،
عشبُها النابتُ ساحةٌ واسعةٌ للحروب .
عليَّ أن أترك الكلبَ،
جاثماً على البابِ ،
ورافعاً ذيله لأول نجمةٍ تسأل ُ عني ،
وللكلبِ أن يحرسَ أخرَ دمعةٍ لم تسقط،
وبهدوءٍ
يمنعُ جثثي المعلقة في أغصان الشجرة ،
أن تنزلق إلى قبورها ،
عليَّ أن أربط الكلب بحبالِ صوتي،
أن أخدع الموتَ،
وأحمل قبري كقبعة فوق رأسي،
وأن أمنحَ الفتاةَ عينيَّ،
واختفي تحتَ هضبتها في ضوء النهار .
Questa volta,
devo imbrogliare la mia fine,
e dall’olio delle mie ossa accendo una scintilla,
e dalle lacrime delle mie dita dipingo un ruscello,
dove nuoto come un pesce che nessun pescatore può conoscere,
la morte non affoga i pesci.
devo allenare il dormiente cane
a non abbaiare quando vede la morte bella e nuda,
come la ragazzina dai seni tondi,
porta sul suo petto due acini d’uva,
e sulla sua schiena si sciolgono i rami del mio alberi,
sotto la sua collina
(dove l’acqua rotola come un riccio )
erigo un giardino,
sull’erba del suo parco sarà un campo di battaglia.
devo lasciare il cane giacere sull’uscio
e leva la sua coda alla prima stella che chiede di me,
tocca a lui di custodire l’ultima lacrima che non è caduta,
e con calma ,
intredisce la mia salma attaccata ai rami di un albero a non cadere nella sua tomba,
devo legare il cane alle mie corde vocali,
devo ingannare la morte,
e porto la mia tomba come una cuffia sul mio capo,
e sparisco sotto la sua collina nella chiarezza del giorno.